Tribunale amministrativo federale: la compensazione dell'imposta sul valore aggiunto Billag non è ammessa

La compensazione dell'IVA erroneamente pagata sul canone di ricezione radiotelevisivo con una delle ultime fatture della Billag sta costando cara a due privati. Il Tribunale amministrativo federale ha respinto le loro richieste. Ora, oltre alle bollette, devono pagare le spese di recupero crediti e le spese processuali.

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Perché aspettare che i politici decidano finalmente come e in che misura rimborsare l'IVA, quando presumibilmente sarebbe molto più facile compensare semplicemente i crediti reciproci?

Lo hanno fatto almeno due fedeli pagatori, come dimostrano due sentenze del Tribunale amministrativo federale pubblicate giovedì. Essi hanno detratto l'IVA pagata sulle tasse di ricezione a partire dal 2010 dall'importo addebitato loro dalla Billag.

Billag ha insistito nelle sue richieste e ha avviato una procedura di recupero crediti. I due denuncianti non sono riusciti a presentare ricorso al Tribunale amministrativo federale. Come hanno spiegato i giudici di San Gallo, la transazione non è ammissibile ai sensi del Codice delle obbligazioni svizzero.

Il Tribunale amministrativo federale ha pertanto respinto entrambi i ricorsi e ha stabilito spese procedurali pari a 500 franchi per ciascun caso. Le sentenze non sono ancora giuridicamente vincolanti e possono essere impugnate presso il Tribunale federale. (SDA)

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