Tribunale amministrativo federale: la compensazione dell'imposta sul valore aggiunto Billag non è ammessa
La compensazione dell'IVA erroneamente pagata sul canone di ricezione radiotelevisivo con una delle ultime fatture della Billag sta costando cara a due privati. Il Tribunale amministrativo federale ha respinto le loro richieste. Ora, oltre alle bollette, devono pagare le spese di recupero crediti e le spese processuali.
Perché aspettare che i politici decidano finalmente come e in che misura rimborsare l'IVA, quando presumibilmente sarebbe molto più facile compensare semplicemente i crediti reciproci?
Lo hanno fatto almeno due fedeli pagatori, come dimostrano due sentenze del Tribunale amministrativo federale pubblicate giovedì. Essi hanno detratto l'IVA pagata sulle tasse di ricezione a partire dal 2010 dall'importo addebitato loro dalla Billag.
Billag ha insistito nelle sue richieste e ha avviato una procedura di recupero crediti. I due denuncianti non sono riusciti a presentare ricorso al Tribunale amministrativo federale. Come hanno spiegato i giudici di San Gallo, la transazione non è ammissibile ai sensi del Codice delle obbligazioni svizzero.
Il Tribunale amministrativo federale ha pertanto respinto entrambi i ricorsi e ha stabilito spese procedurali pari a 500 franchi per ciascun caso. Le sentenze non sono ancora giuridicamente vincolanti e possono essere impugnate presso il Tribunale federale. (SDA)
Cronaca sul tema dell'IVA Billag:
- 20.08.2015: Nessun rimborso dell'IVA sui canoni radiotelevisivi
- 02.02.2017: Bakom deve rimborsare l'imposta sul valore aggiunto
- 04.05.2017: Il Consiglio nazionale chiede il rimborso dell'imposta sul valore aggiunto della Billag
- 04.09.2018: Il Comitato del Consiglio degli Stati chiede il rimborso dell'imposta sul valore aggiunto della Billag
- 27.09.2018: Imposta sul valore aggiunto Billag: la prescrizione vale anche per i rimborsi
- 14.11.2018: Canone Billag: il DATEC prevede il rimborso dell'IVA