Un marketing per Amnesty: non a voi, ma adesso

"Non sta succedendo a te, ma sta succedendo adesso": la campagna contro la tortura per Amnesty International mira a rendere tangibile il dolore delle vittime anonime. È stata creata da One Marketing.

In innumerevoli Paesi, le persone sono sottoposte a torture arbitrarie - i loro governi non le proteggono adeguatamente o addirittura ordinano le pratiche disumane. Con la sua attuale campagna di sensibilizzazione, l'organizzazione per i diritti umani vuole attirare l'attenzione su questi abusi. Invita le persone a mostrare solidarietà alle vittime e a sostenere Amnesty International nella lotta contro la tortura.

Avvicinare il difficile tema della tortura senza ricorrere a contenuti e immagini scioccanti. L'agenzia One Marketing ha affrontato questo compito in modo non convenzionale. Il risultato è un linguaggio visivo molto particolare: un mondo bianco mostra la fragilità e la vulnerabilità degli esseri umani, la loro dignità e i loro diritti. In questo bianco - racchiuso, nascosto, anonimo - un essere umano si contorce nel dolore. Le realizzazioni fanno a meno dei colori vivaci e dei volti specifici del genere. Nelle rappresentazioni ridotte e minimaliste, i tratti umani chiari sono comunque riconoscibili, l'orrore e il dolore hanno un volto, diventano tangibili e soprattutto: palpabili.

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Nelle maggiori città svizzere, le produzioni artistiche si possono vedere in luoghi molto frequentati: In una grande scatola ricoperta di spandex bianco, una performance artist mostra la sua interpretazione della sofferenza delle vittime di tortura. Con un adattamento visivo per manifesti, spot, pubblicità e mezzi pubblicitari digitali, l'appello sarà diffuso a livello nazionale. Aroma ha realizzato la performance box per conto di One Marketing, che ha ideato l'idea, il concetto e la grafica.

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Il colore bianco non è solo sinonimo di innocenza, purezza e vulnerabilità dell'essere umano, ma anche di occultamento, copertura e repressione. I soggetti velati hanno lo scopo di incoraggiare le persone a denunciare gli abusi (compito fondamentale di Amnesty) e di dare un volto reale alle vittime anonime della tortura. Personalità come Viktor Giacobbo, Gelson Fernandes e Melanie Winiger sostengono la campagna; in una seconda linea di materiale pubblicitario mostrano i loro volti contro la tortura.

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Il messaggio centrale della campagna "Non sta succedendo a te, ma ora" illustra la nostra situazione apparentemente ovvia in cui non dobbiamo quasi temere la tortura, mentre altrove molte persone sono sottoposte a torture arbitrarie. Nel contesto degli ambasciatori della campagna, la prospettiva cambia e nella rivendicazione viene scambiata una lettera senza ulteriori indugi, in modo che si legga: "Non sta succedendo a me, ma ora".

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Potrebbe accadere, ma non qui, non a voi e non a me. Il claim della campagna prende deliberatamente a prestito la nota campagna di affissione del 2006: "Abbiamo trovato eccitante l'idea della drammatizzazione emotiva. Ci basiamo sul successo della campagna precedente e facciamo un ulteriore passo avanti superando la distanza emotiva dopo quella locale", afferma Ruth Wagner, amministratore delegato di One Marketing.

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Responsabile di Amnesty International, Sezione Svizzera: Marcel Hagmann, Kevin Luximon, Patrick Walder. Responsabile presso One Marketing Services BSW: Ruth Wagner, Yong-Jong Lee, Balz Farner, Philipp Stamm.
 

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