La Commissione UE indaga sulle violazioni della protezione dei minori a Meta

La Commissione europea sta aprendo un procedimento contro Facebook e Meta, società madre di Instagram, per sospetta violazione della tutela dei minori. Si teme che la progettazione dei servizi, compresi i loro algoritmi, possa innescare comportamenti di dipendenza nei bambini, ha annunciato giovedì l'autorità di Bruxelles.

Particolarmente temuti sono i cosiddetti effetti "tana del coniglio". Si tratta di perdersi così profondamente in un argomento da non riuscire più a trovare la via d'uscita, come la protagonista del racconto Alice nel Paese delle Meraviglie che si perde nella tana del coniglio. Gli algoritmi - in parole povere, le istruzioni scritte dagli esseri umani per i computer - possono teoricamente riconoscere questi modelli comportamentali e sfruttarli per incoraggiare gli utenti a trascorrere più tempo su una piattaforma.

Una nuova legge dell'UE sui servizi digitali (DSA) obbliga le piattaforme online a fornire, tra le altre cose, una protezione speciale ai minori. Essa vieta di indirizzare loro pubblicità basate su dati personali. Inoltre, devono essere valutati e mitigati i rischi che sfruttano le debolezze e l'inesperienza dei minori e provocano comportamenti di dipendenza.

La Commissione dubita che Meta soddisfi sufficientemente queste regole per la protezione dei minori. Anche i metodi di controllo dell'età dell'azienda sono fonte di preoccupazione. Potrebbero non essere efficaci.

La commissione vuole ora raccogliere ulteriori prove, ad esempio attraverso interviste. Con l'avvio del procedimento, per il momento si indaga solo su un sospetto; l'esito non è ancora stato definito.

La Commissione aveva già avviato un procedimento contro Meta alla fine di aprile. (Werbewoche.ch). Si tratta del sospetto che il Gruppo non abbia rispettato la DSA quando si tratta di pubblicità politica. La legge, infatti, non solo impone alle piattaforme di rispettare regole più severe per la tutela dei minori, ma anche di intervenire in modo più rapido e rigoroso rispetto al passato contro i contenuti illegali come l'odio e i discorsi d'odio online. In caso contrario, potrebbero incorrere in pesanti multe. In linea di principio, i grandi servizi come Facebook o Tiktok devono seguire più regole rispetto ai piccoli.

Sono già in corso procedimenti contro la piattaforma online TikTok e il servizio di messaggistica breve X (ex Twitter). TikTok è indagato per verificare se l'azienda cinese mette a rischio la salute mentale dei minori con la sua versione app TikTok Lite. (Werbewoche.ch). A X è stato inviato un catalogo di domande a seguito di indicazioni di contributi illegali e fuorvianti all'attacco contro Israele da parte dell'islamista Hamas, a cui l'azienda non aveva probabilmente risposto in modo soddisfacente per la Commissione UE. Il procedimento è stato avviato contro X a metà dicembre. (SDA)

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