Secondo gli editori, la consegna dei giornali fa parte del servizio di base.
La consegna dei giornali in abbonamento deve continuare a far parte del mandato di base della Posta. È questa l'opinione dell'Associazione svizzera degli editori di media. Venerdì ha reagito in modo critico alle proposte di una commissione di esperti sulla riforma postale a partire dal 2030.
In una dichiarazione, l'associazione ha espresso la propria preoccupazione per il fatto che la commissione di esperti non voglia più includere la consegna dei giornali nel mandato di servizio di base della Posta. Il recapito quotidiano della stampa è di importanza democratica e deve essere mantenuto a tutti i costi. Molte persone dipendono ogni giorno dalle informazioni fornite dalla stampa.
Oggi la Posta deve consegnare i quotidiani o i settimanali agli abbonati entro le 12:30, sei giorni alla settimana. Nel 2020, la Posta ha consegnato 964 milioni di copie. La maggior parte di queste copie è stata consegnata nelle zone rurali, dove non esiste una consegna anticipata da parte di fornitori terzi. Gli editori e la Posta stimano che anche dopo il 2030 verranno consegnate più di 600 milioni di copie di giornali all'anno.
Nonostante il calo delle tirature dei giornali in abbonamento, l'ipotesi che la consegna di giornali stampati non soddisfi più un bisogno in futuro era sbagliata, scrivono gli editori. La quota di diffusione della carta stampata per la maggior parte dei quotidiani e dei settimanali è ancora significativamente superiore alla quota di copie distribuite digitalmente. (SDA)