Sondaggio Deloitte: la Svizzera chiede più sostenibilità
Due terzi dei cittadini svizzeri ritengono che le aziende siano le principali responsabili della sostenibilità del Paese. Anche lo Stato e i consumatori dovrebbero esercitare la loro influenza. Questi sono i risultati dell'ultima indagine "Pulse of Switzerland" di Deloitte.
Il tema della sostenibilità è all'ordine del giorno in Svizzera e costituisce un costante argomento di dibattito pubblico. La promozione dello sviluppo sostenibile richiede l'impegno di diversi attori come i consumatori, le aziende, lo Stato, i media, le organizzazioni non profit e le ONG. Deloitte ha chiesto a 1.900 persone residenti in Svizzera chi dovrebbe svolgere un ruolo più attivo nella creazione di una Svizzera più sostenibile e quali misure specifiche sono favorevoli.
Per due terzi degli intervistati (66%), le aziende sono il primo e principale responsabile di una Svizzera più sostenibile. Il 61% cita lo Stato e il 53% si considera responsabile in quanto consumatore. Nella Svizzera francese, i dati relativi alle aziende e allo Stato sono superiori alla media, con il 72% ciascuno, il che esprime una maggiore aspettativa nei confronti di questi due gruppi nella Svizzera francese. Il gruppo dei consumatori è citato quasi con la stessa frequenza dagli intervistati in entrambe le parti del Paese. Non sono state riscontrate differenze in base all'età o al sesso.
"Il nostro sondaggio mostra chiaramente che i cittadini sperano in un maggiore impegno da parte delle aziende e dello Stato. Allo stesso tempo, però, ritengono che anche loro stessi - cioè i consumatori - abbiano il dovere di esercitare la loro influenza su pratiche commerciali più sostenibili", afferma Liza Engel, Chief Sustainability Officer di Deloitte Svizzera. "Questo porta a un classico dilemma in cui i consumatori aspettano che le aziende e il governo agiscano, mentre le aziende e il governo aspettano che sia la domanda dei consumatori a guidare il cambiamento".
Azienda: Nessuna preferenza chiara
Tuttavia, i risultati del sondaggio indicano con meno chiarezza le azioni che le aziende dovrebbero intraprendere. Nessuna delle misure prese in considerazione è chiaramente in cima alla lista. La maggior parte degli intervistati ritiene che le aziende dovrebbero utilizzare materiali più ecologici (57%), emettere meno CO2 (51%) e offrire prodotti o servizi più sostenibili (51%). Inoltre, chiedono alle aziende di prestare maggiore attenzione alle loro catene di approvvigionamento (48%) e di consumare meno energia (47%).
"Alcune aziende considerano ancora i potenziali investimenti in una produzione più sostenibile solo dal punto di vista dei costi e fanno riferimento al comportamento attuale dei consumatori e alle normative necessarie. Tuttavia, molte aziende - soprattutto in Svizzera, un Paese dai prezzi elevati - hanno riconosciuto negli investimenti coerenti nella sostenibilità un'opportunità di differenziazione e, soprattutto, di innovazione", afferma Marcel Meyer, responsabile dei servizi di sostenibilità di Deloitte Svizzera.
Stato: incentivi positivi favoriti
Le opinioni sulle misure governative per promuovere la sostenibilità in Svizzera sono più chiare. Il 53% degli intervistati è a favore di sussidi per comportamenti ecologici e sostenibili, come ad esempio una detrazione fiscale per gli spostamenti in bicicletta o la sovvenzione di alimenti vegani. I sussidi sono particolarmente apprezzati nella Svizzera francese, con il 63% di favorevoli.
Vi è anche un notevole interesse per gli investimenti in ricerca e sviluppo (46%) e per l'educazione e la sensibilizzazione (42%) al comportamento sostenibile attraverso campagne o lezioni scolastiche. Meno apprezzate sono le normative aggiuntive, come standard e norme più severe (29%) per aziende e consumatori e la tassazione dei prodotti meno sostenibili (27%).
Marcel Meyer sottolinea: "In Svizzera le persone preferiscono gli incentivi al paternalismo. Vogliono premiare i comportamenti sostenibili con incentivi positivi e quindi inviare segnali chiari. Lo Stato ha l'opportunità - soprattutto attraverso l'istruzione - di promuovere in modo specifico la comprensione dell'importanza di un comportamento sostenibile."
Consumatori: Tutt'altro che sostenibile
I consumatori svizzeri sono ben consapevoli del loro ruolo cruciale nella promozione della sostenibilità. Tuttavia, molti sono riluttanti ad agire in prima persona, soprattutto se non ci sono iniziative chiare da parte delle aziende o incentivi governativi. Circa tre quarti (74%) prevedono di modificare il proprio comportamento nei prossimi dodici mesi, in particolare le persone con meno di 35 anni (89%) e quelle provenienti dalle aree urbane (83%). Per quanto riguarda l'alimentazione, il 57% vuole diventare più sostenibile, ad esempio riducendo il consumo di carne o acquistando prodotti locali.
Poco più della metà degli intervistati (51%) prevede di adottare comportamenti di consumo più sostenibili, utilizzando meno beni e servizi. Poco meno della metà (48%) ha dichiarato che si potrebbero adottare misure di risparmio energetico e idrico in casa.
"Ogni individuo dà priorità alle proprie esigenze di oggi. La sfida per noi è riconoscere e tenere conto delle esigenze delle generazioni future. Per questo è necessario guardare oltre l'orizzonte attuale. Dobbiamo considerare la crescita a lungo termine e la rigenerazione delle nostre risorse naturali come elementi chiave dello sviluppo sostenibile", spiega Engel.